Cosa
rimane di mille nottate ?
Di
assenzio imbevute e aromatizzate,
affumicate
come vecchie cornici.
Dici
che il vento ha soffiato via
i
nostri occhi stanchi e cerchiati?
Credi
che l’anno ha spazzato le
nostre
insane menti appannate ?
Cosa
rimane di mille puttane, di
vergini
fresche violate ?
forse
il ricordo dell’agre sapore,
dell’aroma
caldo del piacere ?
Cosa
rimane di umili fiere stordite
dal
suono chiassoso dell’oppio violento ?
del
triste tormento, di Dio in osmosi
coi
fiori del male ?
Cosa
rimane di baccanali chiassosi e
di
allegre serate futuriste ?
Cosa
rimane del turgido seno di
ingenui
turiste ?
Del
dolce sapore di ambrosia,
del
nostro non senso del dovere
e
dell’ardore che arder ci faceva
senza
bruciare mai … cosa rimane ?
Di
quella pazzia razionale,
di
quella misura con cui perdevamo
la
mente tra folle di gente già persa ?
Cosa
rimane del genio incarnato in
un
calice alzato,… di quel mondo fatato,
di
luci, colori, riso e follia…cosa rimane ?
Di
magiche ali vitali, della libera linfa
infinita…Libertà,
libertè,gridavamo, da tutto
l’umano
che come un nano passava gretto e
invisibile
sotto i nostri giganti destini.
ora
Cosa rimane …. ?
LdL
Nessun commento:
Posta un commento