Ieri sera sono stato invitato ad un tradizionale concerto Natalizio. Dopo aver vinto la mia naturale ritrosia per questo tipo di eventi, mi sono recato in Santuario con una buona dose di rassegnazione. Mi aspettavo di ascoltare le solite canzoni ... Tu scendi dalle stelle, Jingle bell etc... ed invece ... con enorme stupore ... ho avuto il piacere di ascoltare l'opera di Benjamin Britten, A Ceremony of Carols. Un opera sacra dal sapore medievale (una sorta di Inglese arcaico), ricca di atmosfere misteriose, tipiche dell'Inghilterra dei castelli, dei fantasmi, dei paggi e delle corti. Le dissonanze di cui l'opera è ricca creano una tensione emotiva che ricalca lo stato d'animo dell'autore che ha partorito l'opera mentre era bloccato su una nave circondata dai sommergibili tedeschi, in piena guerra. L'effimerità della vita, la condizione di sospensione, il futuro ignoto ... vengono spazzate dal grido dell'anima che annunacia ... natus est. A dimostrazione che anche nei momenti più duri della vita ... c'è sempre una speranza.
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