L’amore dura tre anni è un romanzo caustico di un semisconosciuto scrittore
francese che ci pone davanti al deserto della demitizzazione dell’amore.
Attraversare quel deserto è impresa eroica per la conoscenza di noi stessi,
piano piano sentiamo venir meno le forze, mancarci il respiro e abbandonarci nella
disperazione dei miraggi. Si perché la favola dell’Amore ci dona proprio questo
… forza, respiro, speranza. Ho sempre creduto che, nella vita, la felicità
passasse per la follia … perché la coscienza, e dunque la conoscenza,
purtroppo, rende consapevoli dell’effimerità umana. Allora perché distruggere l’Amore,
ossia l’unico appiglio che abbiamo per non cadere nella disperazione ? Per
questo, anche se il finale è meno triste di quanto si possa pensare, se non
avete la coscienza ben salda … vi sconsiglio di leggere questo libro.
Naturalmente scherzo.
La vita del protagonista, divorziato consensuale, si fonda su un
assioma indistruttibile … l’amore ha una data di scadenza. Si perché l’Amore
non è altro che una “botta effimera di ormoni che cessano di agire dopo tre
anni”. Una visione chimico materialista comunque interessante. Ricco di questa
convinzione e del fatto che “le favole non esistono che nelle favole e che la
verità è sempre deludente” questo disincantato protagonista promuove la sua
personale battaglia contro il matrimonio. Si perché “in un mondo perfetto una
ragazza sognerebbe sincerità, passione, stupore quotidiano e non un cretino in
tight a nolo”.
Il tratto seducente di questa storia è la pervasività dell’Amore nelle
scelte dell’uomo, nei suoi sbagli. Si corre, si scalano le montagne per amore,
poi dopo tre anni si continua a correre ed a scalare le montagne … per un nuovo
amore però. Perché l’Amore, chimico o spirituale che sia, è sempre il faro
della nostra corsa. “Quando si mente, dicendo ad una donna di amarla, si può
credere di mentire, ma se qualcosa ci ha spinti a dirglielo e perché è vero
(Radiguet)”.
Quanta fatica per il protagonista districarsi tra questi meandri, tra
gli specchi dell’amore incomprensibile. Perché non si può amare qualcuno senza
che vada a scapito di un altro, purtroppo. Dietro ad ogni nuova felicità d’amore
c’è una tristezza anch’essa nuova. Ma l’intrepido amante non si preoccupa …
guidato dalle endorfine abbandona la moglie per seguire la sua passione i suoi
istinti che si chiamano Alice, donna affusolata, slanciata, corvina, intrigante
… dopamina allo stato femmineo. La passione lo travolge di nuovo, una passione
che piano piano ed a tratti diviene tenerezza. E qui che arrivano i dubbi … “la
amo eppure ho paura che ci stuferemo”.
Si stuferà dopo tre anni ? … a voi non resta che scoprirlo anche perché
non sappiamo cosa il passato ci riserva ma dobbiamo andare avanti, nel terrore
meravigliato, non abbiamo altra scelta che andare avanti.
Cosa penso io di questo romanzo ? Dico solo che quando sono andato ad
acquistarlo ho chiesto alla commessa … “l’amore dura tre anni” e lei mi ha
risposto “sei ottimista”.
Io non so quanto possa durare l’amore, sicuramente non tre anni.
Potrebbe durare anche pochi minuti o tutta la vita. Quello di cui sono sicuro è
che “i rapporti falliscono non perché abbiamo smesso di amare ma perché abbiamo
smesso di immaginare” (J. Hillman).
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