Cari amici, prima di queste ultime elezioni abbiamo deciso di abbandonare l’UDC, il partito in cui ho militato sin dalla sua fondazione e che ho sempre sentito come il legittimo erede di quella cultura politica e sociale che mi era stata trasmessa dal mio caro nonno.
Con un po’ di nostalgia ed un piccolo nodo alla gola abbiamo deciso di guardare avanti, perché se il mondo è in continuo mutamento la politica ha l’obbligo di seguire e guidare queste evoluzioni.
Oggi la gente e le esigenze della società attiva chiedono razionalizzazione, semplificazione, snellimento della macchina politica….per questo, come nelle più mature democrazie, bisogna decidere di stare o a destra o a sinistra, basta con gli ibridi, basta con i giochetti di potere, basta ingessare le amministrazioni…guardiamo avanti, spostando la dialettica all’interno dei meccanismi partitici, cercando di non far pagare alla collettività la diversità di vedute, ponendo fine alla polverizzazione dei voleri, ricostruendo una identità più salda.
Guardiamo avanti.
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